Durante la prima ondata della pandemia e i primi lockdown, un museo olandese (il LAM Museum di Lisse) si attrezzò per offrire conversazioni telefoniche sull’arte a chi fosse interessato a passare cinque o dieci minuti al telefono.
In Italia, nel corso dell’autunno 2020, la Fondazione Magnani mise in contatto telefonico i chiamanti con gli esperti della mostra allora in corso: gli iscritti a questo servizio – come nelle Favole al telefono di Gianni Rodari – ricevevano una chiamata durante la quale, invece che una fiaba, potevano ascoltare aneddoti, interpretazioni, curiosità sulle opere esposte.
L’idea di ricevere una telefonata durante la visita a un museo o una mostra, e dunque di usare il proprio cellulare come un terminale audio di informazioni “a tu per tu”, la ritroviamo di recente in un servizio che trasforma il proprio smartphone in una audioguida utilizzando la funzione di messaggistica di Whatsapp.
Usando WhatsArt, questo il nome del servizio, il visitatore può ascoltare spiegazioni e ricevere info in forma di messaggi vocali, dopo aver scansionato un Qrcode, senza bisogno di scaricare app aggiuntive.
Abbiamo provato WhatsArt in occasione della mostra DIS/INTEGRATION, aperta fino al 28 gennaio 2022 nella città universitaria Sapienza di Roma. La mostra, curata da Alessandro Zuccari (docente e prorettore al patrimonio artistico dell’Ateneo romano) insieme con il videoartista César Meneghetti, presenta un nucleo di opere di artisti disabili dei Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio esposte all’interno del Rettorato; mentre all’esterno, sulle barriere in vetro davanti allo scalone monumentale dello stesso Rettorato, si vedono tre grandi murales realizzati da Leonardo Crudi, Elia Novecento e Sibomana.
Il visitatore può ricevere sul suo smartphone due audio distinti: uno per il percorso interno, in cui viene presentata l’idea della mostra e illustrate alcune delle opere esposte; l’altro sui murales esterni, raccontati dalla voce degli autori.
L’idea è efficace, nel segno della leggerezza e della cura di testi sintetici e ben letti.
WhatsArt è prodotto dalla startup Lotz – Lots of Ideaz.