“In ogni carta del mazzo sono illustrati un luogo e un’opera d’arte, entrambi corrispondenti all’arcano relativo per carattere, storia o similitudine. Tutti i soggetti rappresentati sono visibili nella città di Roma, nel centro storico o poco fuori da esso”.
Con poche parole – che racchiudono un passato millenario, un gioco antico e diverse possibilità di interagire con entrambi – Paolo Carlucci introduce la sua recente pubblicazione: Tarocchi & Roma. Tarot & Rome (Bernacca Immagine editore, Roma 2023).
Ventidue carte (gli Arcani maggiori più il Matto) sono raccolte in una elegante custodia, insieme a un booklet che si apre a metà su una piantina del centro storico di Roma e che riporta, per ogni carta, l’indicazione del luogo e dell’opera a cui ciascuna carta è correlata per affinità e suggestione.
Si comincia con Il Matto, che Paolo Carlucci – autore sia dei testi sia delle molto ben congegnate illustrazioni – personifica con la statua bronzea di Cola di Rienzo e con la Casa dei Crescenzi. Con sintesi visiva e narrativa, il carattere del Matto (“visione profetica, innocenza unita alla follia”) è connesso alla fisionomia del celebre Tribuno del popolo e alla Casa dei Crescenzi (XI secolo), che fu considerata vicina alla figura di Cola di Rienzo nel XIV secolo. Si prosegue con il Bagatto: la carta che ha in sé i tratti della genialità, della manipolazione, dell’inganno, è rappresentata dall’architetto Francesco Borromini e dalla Prospettiva illusionistica di Palazzo Spada.
Sono solo due esempi – in ordine di apparizione – che servono per introdurre la struttura di questa impresa editoriale che è insieme un itinerario percorribile, un compendio di informazioni storico-artistiche e soprattutto un gioco, e dunque un dispositivo da mettere in azione.
La tradizione dei Tarocchi, dal Medio Evo al Surrealismo, e oltre, ha offerto e continua a offrire ispirazione per manipolazioni d’artista, esperimenti narrativi, varianti di ogni tipo e materia, tecnica e tecnologia.
Per Carlucci, la griglia numerica e simbolica delle figure maggiori è l’ingresso a uno scambio fra l’immaginario che i Tarocchi evocano e la presenza storica – e non meno immaginaria – della città di Roma.
L’interrogazione della carte si incammina così, sfogliando questa edizione, per le strade e le piazze, si ferma davanti a dettagli di monumenti e decorazioni, invita a passeggiate reali e oracolari.