Tabloid Art History (TAH) è un’impresa creativa di tre giovani curatrici britanniche, Elise Bell, Chloe Esslemont e Mayanne Soret, che – all’inizio per gioco – hanno cominciato a raccogliere fotografie di persone famose còlte in pose, situazioni, atmosfere somiglianti a capolavori della storia dell’arte.
Prima su Twitter – dove l’account @tabloidarthist è seguito da più di 40.000 follower – poi su Instagram, le tre amiche pubblicano la loro personalissima storia dell’arte, fatta di capolavori di tutte le epoche e le latitudini, rintracciati nel presente.
A volte è la posizione a rendere somiglianti una foto di Maria Carey e un dipinto simbolista, a volte è l’abito a far accostare Bjork accessoriata di piume a una Leda e il cigno di Rubens, a volte è il gesto di tre ragazze dell’Isola dei famosi a somigliare all’intreccio delle Tre grazie di Canova, anche in contesti vertiginosamente estranei.
E così avanti per centinaia di doppie foto, da una parte celebrities e dall’altra quadri, sculture, stampe canoniche e non solo, poiché TAH esplora anche aree di arte contemporanea meno frequentate e riprodotte.
Il nome di Aby Warburg e del suo Atlante Mnemosyne, fatto di confronti fra forme e formule espressive che si ripresentano a distanza di secoli nelle arti, viene spontaneo. Non per caso, la rivista Engramma che dedica da anni accurati studi a questo storico dell’arte tedesco e al suo metodo, ha una sezione di ricerca su Tradizione classica e pubblicità. E ha già intercettato, nel 2015, il progetto dedicato ai confronti fra la storia dell’arte e le pose della modella Alexa Chung, condotto dalle due sorelle spagnole María e Beatriz Valdovín di Zaragoza: su questo si può leggere l’articolo di Roberta Aureli, Lettura engrammatica del profilo @Artlexachung.
L’attività social di Tabloid Art History, seguita ed emulata da tanti follower che partecipano alla ricerca, arricchendo il catalogo di confronti, è rafforzata dalla pubblicazione on line di TAH ZINE, una rivista che approfondisce il tema dei “rapporti fra cultura popolare e pratica della storia dell’arte”. Il logo di TAH ZINE usa il linguaggio degli emoji e avvicina una tavolozza da pittore alle unghie smaltate, nella cornice di stelline che brillano.
Arte, glamour, aura, declinate al tempo della profusione delle immagini e dell’interazione con lettori e lettrici. Tabloid Art History si presta infatti a essere giocato prima di tutto con le sue autrici – inviando loro i propri confronti – ma poi anche in contesti scolastici ed editoriali, in varianti adattate al contesto: vedi per esempio la versione Mi ritorni in mente proposta su “Alfabeta2” del 14 gennaio 2018.
AS