Salvador Dalí, La persistenza della memoria, 1931, New York, Moma
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Orologio sulla destra
Uno dei celebri orologi molli che Dalí dissemina nella Persistenza della memoria è appoggiato su una forma bizzarra: alcuni interpretano questa forma come un autoritratto dello stesso pittore, una sorta di profilo con l’occhio chiuso incorniciato da lunghe ciglia.
La memoria si comporta in modo bizzarro, deformando la materia delle esperienze e dei sogni. All'inizio degli anni Trenta, a cui risale questo quadro, il pittore ha conosciuto da poco la sua compagna Gala ed è in contatto con il gruppo dei Surrealisti, con cui condivide l'interesse per l'inconscio e per la sperimentazione tecnica e iconografica.
Paesaggio
Fotografie di sogni dipinti a mano: così il pittore si riferiva alle sua composizioni allestite in paesaggi che hanno la consistenza sia del sogno sia della memoria personale. In questo caso, per esempio, le scogliere dorate sullo sfondo richiamano la forma della costa catalana, alta e rocciosa, molto amata dal pittore.
La Catalogna - oltre ad essere la culla dello stile modernista - ha dato i natali ad altri grandi artisti del Novecento, fra cui Gaudí .
Orologio con formiche
I dettagli sono molto importanti nella pittura di Salvador Dalí, come nel caso di queste formiche dipinte sul retro di un orologio da taschino. Gli insetti si affollano sull’oggetto come se questo non fosse di metallo, ma di una materia organica e deperibile. Sono presenti anche nel film Un cane andaluso (Un chien andalou, 1929), il film surrealista sceneggiato e prodotto da Luis Buñuel che ne fu regista, e dallo stesso Dalí.
Orologi molli
Questi orologi sono fra le creazioni più note del pittore spagnolo. L’orologio, con la sua forma solida che incasella lo scorrere del tempo, è qui deformato come se fosse fatto invece di una sostanza malleabile. Per dirla con le parole ironiche del-lo stesso pittore, sembra un formaggio molle, un “Camembert del tempo”.
L’anno prima di questo dipinto, Dalí ha formulato il suo metodo, a cui dà il nome di “metodo paranoico-critico”, per indicare il tentativo di forzare la percezione della realtà consueta, in cerca di corto-circuiti, interpretazioni originali, visualizzazioni di paradossi scientifici.