Arte e gioco sono in dialogo da sempre, dalle imprese figurate del Rinascimento agli enigmi verbo-visivi del Novecento; dai dipinti con altalene, girotondi e aquiloni, alle giostre inquiete proposte di recente nei musei; dai quadri di maschere del Settecento ai travestimenti e alle simulazioni attuali. Il gioco – con le sue regole – può essere matrice dell’opera d’arte così come l’arte può trasportare – come il gioco – in realtà separate, dove valgono l’immedesimazione, il piacere e la sfida.
In questo percorso la storica dell’arte Antonella Sbrilli prende avvio dalla serie di opere Medici Slot-machine dell’artista statunitense Joseph Cornell: piccole scatole azionabili che accostano due mondi, la Firenze medicea e le macchinette delle sale da gioco americane, avvicinando alto e basso, infanzia ed età adulta, creazione e fortuna. E prosegue per grandi esempi nel mondo dell’arte, fra passato e presente.
L’intervento, tenuto il 29 maggio 2016 al Teatro Bolognini di Pistoia durante il Festival Dialoghi sull’uomo si può rivedere e ascoltare a questo link Sguardi dell’arte sul gioco.