Due account social per prendere l’arte con ironia, nati dall’iniziativa di studentesse della Sapienza e raccontati da loro.
Specchio dipinto [@specchio_dipinto] di Marta Tanzi e Veronica Balducci
La pagina Instagram “Specchio dipinto” propone la ricerca di parallelismi tra le opere d’arte e le immagini tratte da film. La scelta del nome è stata presa in prestito da una citazione “Il cinema è uno specchio dipinto” del grande regista italiano Ettore Scola. Questa affermazione racchiude in sé tutti gli elementi del nostro progetto. Il cinema ed i suoi fotogrammi, lo specchio come strumento che riflette in un attimo un’immagine e il dipinto, oggetto dell’osservazione.
Il progetto è maturato nel periodo del lockdown, contestualmente alla frequentazione on line del corso di storia dell’arte contemporanea, tenuto dalla professoressa Sbrilli, sul tema del gioco. In un momento in cui siamo stati obbligati a restare in casa, l’utilizzo dei social è stato determinante per mitigare quella improvvisa solitudine che ha sviluppato un grande bisogno di condivisione, di evasione, di svago, di divertimento. Abbiamo quindi deciso di iniziare a giocare utilizzando Instagram, uno dei social più in uso tra giovani. La nostra idea trae spunto e suggerimento da progetti già esistenti che, con ironia, hanno legato l’arte alla moda o alla fotografia, come ad esempio “Art-lexa Chung” [@artlexachung], creata da Beatriz e Maria Valdovin, e “ArTorin” [@art0rin] ideata da Michi Galli.
Abbiamo creato i nostri post con l’intento di divertire e allo stesso tempo informare, curando quindi sia l’aspetto ludico che didattico, nel tentativo di avvicinare al mondo dell’arte anche coloro che non hanno una conoscenza approfondita della materia. Inizialmente i post sono stati corredati di semplici didascalie, successivamente trasformate in descrizioni più dettagliate. In questo contesto l’utilizzo degli hashtag ha permesso di acquisire una maggiore visibilità e agli utenti di trovare più facilmente un messaggio collegato ad un argomento. L’interazione con i nostri followers avviene attraverso l’utilizzo delle Instagram stories, nelle quali vengono proposti quiz e sondaggi che grazie alla rapidità delle loro risposte risultano avere una partecipazione molto attiva.
Nonostante la ricerca dei confronti sia molto impegnativa, cercheremo di portare avanti la pagina con tutta la passione e l’entusiasmo possibili.
La Pettegola Vasariana [@lapettegolavasariana] di Silvia Dellarciprete, Vera Padulazzi e Martina Di Veglia.
Se tutte le cose possono essere virali, perché non l’arte? Noi la vogliamo sulla bocca di tutti, come la prole dei Ferragnez!
Siamo tre studentesse di Storia dell’Arte della Sapienza e vogliamo coinvolgere nella nostra passione anche chi non è “del mestiere”: da ciò l’idea di creare “La Pettegola Vasariana”, che gioca con il nome dell’autore delle Vite, considerate la prima Storia dell’arte scritta. Nasciamo su Facebook, siamo da poco su Instagram (due social che consentono di unire immagini accattivanti e brevi commenti scritti) e stiamo ponderando un podcast; insomma, ci piace sperimentare e affinare i nostri mezzi.
Il nome della pagina dà un indizio su quale sia il nostro modo di avvicinare i temi trattati: da un lato, vogliamo mettere a disposizione dei lettori le conoscenze che abbiamo appreso durante il nostro percorso accademico; dall’altro vogliamo farlo come se stessimo raccontando aneddoti a degli amici, con ironia e rigorosamente in romanesco (qui un celebre precedente, l’Arte spiegata ai Truzzi di Paola Guagliumi, su Facebook, Tumblr e Youtube).
Il nostro scopo è incuriosire i lettori con aspetti insoliti della storia dell’arte: siamo partite ad ottobre con la challenge “Un brivido al giorno”, dando la caccia ai quadri più ‘paurosi’; abbiamo dedicato novembre ad alcuni mazzi d’artista, alternati alle spiegazioni degli Arcani Maggiori. Dicembre sarà il mese del “club dei 37”, una selezione di artisti accomunati dalla morte precoce a 37 anni.
Immagine di copertina: dettaglio da un post di Specchio dipinto.
