Realismo. Immagine densa

Gustave Courbet, Il funerale a Ornans, 1848, Parigi, Musée D’Orsay
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Courbet, Funerale a Ornans, 1849: esplora l’immagine per entrare nei dettagli
Clero Figure laiche Donne addolorate Il cane

Clero

Il grande dipinto di 3 metri x 6 dedicato (si crede) al funerale del nonno dell'artista nella sua città natale, ricorda - come ha scritto Robert Rosenblum - i bassorilievi dei sarcofagi greci e può essere suddiviso in tre zone. In quella a sinistra, che culmina con il crocifisso, prendono posto gli esponenti del clero: il prete di profilo, due sacrestani, i chierichetti e i quattro portatori della bara coperta dal drappo. Secondo lo storico dell'arte Meyer Schapiro, Courbet aveva ben presente anche la tradizione degli annunci mortuari popolari, caratterizzati da una composizione orizzontale, un corteo di figure e la croce sopra la linea dell'orizzonte.

Figure laiche

La zona centrale della vasta tela di Courbet mostra un gruppo di figure laiche appartenente alla comunità di Ornans, la città d'origine dell'artista: il giudice di pace, il sindaco corpulento dietro di lui, due abitanti vestiti con i costumi di veterani del 1793 (un ricordo dei tempi della Rivoluzione francese). Le figure si affacciano intorno alla fossa appena scavata dall'uomo inginocchiato: "questa buca grossolana - scrive Rosenblum - rompe il centro inferiore della tela, invadendo lo spazio dello spettatore che, con l'immaginazione, si unisce ai parenti in lutto nel lato visino della fossa".

Donne addolorate

Un terzo del dipinto è affollato dalle donne in lutto, in cui sono state riconosciute le sorelle di Courbet, Juliette, Zoé, Zélie, insieme ad altre abitanti di Ornans, che hanno posato per il pittore. La rappresentazione del dolore, espresso dal gruppo femminile, ricorda alcuni quadri di Jacques-Louis David ("Il giuramento degli Orazi", "I littori riportano a Bruto i corpi dei figli"), in cui lo spazio della tela era scandito in zone di azione, riflessione, cordoglio.
Come si legge nella scheda del Musée D'Orsay, "La sontuosità dei neri ricorda l'arte spagnola".

Il cane

Nel ritmo del grande gruppo di circa cinquanta persone, Courbet ha dato un posto in primo piano al cane da caccia bianco, "la cui presenza non è né più né meno importante dei partecipanti umani" . La sua idea di Realismo include tutti gli elementi visibili e tangibili, che hanno - è Rosenblum a dirlo - democraticamente lo stesso valore sociale e pittorico.

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