⌊Attività obbligatoria⌉
Se per lo scrittore russo Vladimir Nabokov, “realtà è l’unica parola che senza virgolette non significa niente”, il termine Realismo è altrettanto difficile da fissare in una definizione univoca.
In questa Unità didattica, il termine si riferisce alla corrente di metà Ottocento che vede in Courbet il suo esponente più attivo, insieme a letterati, filosofi, teorici e critici d’arte che condividono idee progressiste e popolari.
Lo stesso Courbet affermò: “L’attributo di realista mi è stato imposto come agli uomini del 1830 s’impose quello di romantici. In ogni tempo le etichette non hanno mai dato una giusta idea delle cose; se fosse stato diversamente le opere sarebbero superflue. Senza soffermarci sulla maggiore o minore proprietà di una qualifica che nessuno, giova sperarlo, è tenuto a comprendere fino in fondo, mi limiterò a qualche parola di chiarimento, per tagliar corto ai malintesi. Ho studiato, al di fuori di qualsiasi sistema e senza prevenzioni, l’arte degli antichi e quella dei moderni. Non ho voluto imitare gli uni né copiare gli altri né ho studiato l’intenzione di raggiungere l’inutile meta dell’arte per l’arte. (…) Essere capace di rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto della mia epoca, secondo il mio modo di vedere; essere non solo un pittore ma un uomo; in una parola fare dell’arte viva, questo è il mio scopo”.
Gustave Courbet, Sulla via del realismo, 1855, in G. De Micheli, David, Delacroix, Courbet, Cézanne…Le poetiche, Feltrinelli
In questo contesto, Realismo indica la scelta, per il pittore, di rappresentare “i costumi le idee, l’aspetto della sua epoca”, abbandonando i soggetti mitologici e religiosi in favore del presente.
Il dipinto di Courbet che raffigura il funerale a Ornans (esplorabile nei dettagli nella sezione Immagini Dense) è percepito dai suoi contemporanei come più diretto e realista di opere che provengono dall’Accademia, che pure rappresentano figure e dettagli con un alto grado di somiglianza.
Inoltre, il termine realismo è stato usato, nella storia dell’arte, per definire correnti come il Realismo magico, il Realismo socialista, l’Iperrealismo.
Il realismo è dunque una definizione che cambia nei contesti e anche nella percezione di chi osserva l’opera.
Il gioco che viene proposto per questa Unità didattica si intitola “Il Realismo è un’opinione?” e invita a esprimere liberamente e in forma anonima il proprio parere, scegliendo fra le immagini messe a confronto quella che si ritiene più realista.
Il gioco è accessibile sulla piattaforma Moodle Sapienza a studenti e studentesse del corso di Storia dell’arte contemporanea della prof.ssa Antonella Sbrilli.