Origine delle avanguardie. Tutte in un film

⌊Attività obbligatoria⌉

L’artista Julian Rosefeldt nel 2015 ha realizzato una video installazione in 13 schermi dal titolo Manifesto, in cui l’attrice australiana Cate Blanchett interpreta diversi personaggi in diverse situazioni e in ognuna di esse recita un collage di testi tratti dai manifesti sia delle avanguardie storiche (Futurismo, Dada, Suprematismo ecc) sia da movimenti successivi (Fluxus, situazionisti, Dogma 95).
Tutti e 13 i video sono proiettati contemporaneamente in una vasta sala buia; gli spettatori passano da uno all’altro e – per alcuni momenti – il volto dell’attrice compare in sincrono su tutti gli schermi, con un effetto 

Come si legge nella presentazione: “Frutto, in molti casi, di una rabbia o di una vitalità giovanili, i manifesti del Novecento non solo esprimono il desiderio dei loro autori di cambiare il mondo attraverso l’arte, ma si fanno interpreti della voce di un’intera generazione.
Esplorando la potenza e l’urgenza di queste affermazioni – espresse con passione e convinzione dagli artisti di epoche diverse – Manifesto si chiede se le parole e sentimenti in esse contenute, abbiano retto la prova del tempo. Hanno ancora un significato universale? E come sono cambiate le dinamiche tra politica, arte e vita vissuta?”

Nel sito del Palazzo delle Esposizioni di Roma – che ha ospitato la proiezione – è possibile vedere tutti i filmati e avere informazioni sui brani recitati, da quale manifesto sono tratti, chi ne è l’autore. 
Questo l’indirizzo del sito, che vale davvero la pena di esplorare, per avvicinarsi a un’opera che interpreta il passato con i mezzi del presente. 

E questo l’elenco delle scene in cui Cate Blanchett recita passi tratti dai manifesti elencati, mescolando fonti del primo Novecento con esperienze successive:

Prologo (Miccia che brucia:  Manifesto del partito comunista 1848, Manifesto Dada 1918, Soupault, Littérature et le rest 1920)

Situazionismo (Senza casa: Lucio Fontana, Manifesto blanco 1946, John Reed, Draft Manifesto 1920, Constant Nieuwenhuys, Manifesto 1948, Rodtchenko, Manifesto del Suprematismo e dei pittori non oggettivi, 1919, Guy Debord, Manifesto situazionista 1960)

Futurismo (Broker: Marinetti, Manifesto 1909, Balla Boccioni Carrà Russolo Severini, Manifesto dei pittori futuristi 1910, Apollinaire, L’antitradition futuriste 1913, Dziga Vertov, 1922)

Architettura (Operaia in un inceneritore di rifiuti: Bruno Taut, Abbasso il seriosismo 1920, Bruno Taut, Daybreak 1921, Antonio Sant’elia, Manifesto dell’architettura futurista 1914, Coop Himmelb(l)au, Architecture Must Blaze 1980, Robert Venturi, Non-Straightforward Architecture: A Gentle Manifesto 1966)

Vorticismo / Cavaliere Azzurro / Espressionismo Astratto (Amministratrice delegata a una festa privata: Wassily Kandinsky / Franz Marc, Prefazione all’Almanacco del Cavaliere Azzurro 1912, Barnett Newman, The Sublime is Now  1948), Wyndham Lewis, Manifesto 1914)

Stridentismo / Creazionismo (Ragazza punk tatuata: Manuel Maples Arce, A Strident Prescription 1921, Vicente Huidobro, We Must Create  1922, Naum Gabo / Anton Pevzner, The Realist Manifesto 1920) 

Suprematismo / Costruttivismo (Scienziata: Naum Gabo / Anton Pevzner, The Realistic Manifesto 1920, Kazimir Malevich, Suprematist Manifesto 1916, Olga Rozanova, Cubism, Futurism, Suprematism 1917, Alexander Rodtschenko, Manifesto of Suprematists and Non-Objective Painters 1919) 

Dadaismo (Oratrice a un funerale: Tristan Tzara, Dada Manifesto 1918, Tristan Tzara, Manifesto of Monsieur Aa the Antiphilosopher  1920), Francis Picabia, Dada Cannibalistic Manifesto 1920, Georges Ribemont-Dessaignes, The Pleasures of Dada 1920, Georges Ribemont-Dessaignes, To the Public 1920, Paul Éluard, Five Ways to Dada Shortage or two Words of Explanation 1920, Louis Aragon, Dada Manifesto 1920, Richard Huelsenbeck, First German Dada Manifesto 1918

Surrealismo / Spazialismo (Burattinaia: André Breton, Manifesto of Surrealism 1924, André Breton, Second Manifesto of Surrealism 1929, Lucio Fontana, White Manifesto 1946)

Pop Art (Madre tradizionalista con la famiglia: Claes Oldenburg, I am for an Art… 1961)

Fluxus / Merz / Performance (Coreografa: Yvonne Rainer, No Manifesto 1965, Emmett Williams, Philip Corner, John Cage, Dick Higgins, Allen Bukoff, Larry Miller, Eric Andersen, Tomas Schmit, Ben Vautier 1963-1978, George Maciunas, Fluxus Manifesto 1963, Mierle Laderman Ukeles, Maintenance Art Manifesto  1969, Kurt Schwitters, The Merz Stage 1919)

Arte concettuale / Minimalismo (Telecronista e reporter: Sol LeWitt, Paragraphs on Conceptual Art  1967, Sol LeWitt, Sentences on Conceptual Art 1969, Sturtevant, Shifting Mental Structures 1999, Sturtevant, Man is Double Man is Copy Man is Clone 2004, Adrian Piper, Idea, Form, Context 1969)

Cinema /Epilogo (Insegnante: Stan Brakhage, Metaphors on Vision 1963, Jim Jarmusch, Golden Rules of Filmmaking 2002, Lars von Trier / Thomas Vinterberg, Dogme 95 1995, Werner Herzog, Minnesota Declaration 1999, Lebbeus Woods, Manifesto (1993) – Epilogo