⌊Attività obbligatoria⌉
Il Museum of Modern Art di New York conserva uno dei primi combine di Robert Rauschenberg, Bed, del 1955, in cui “ha incorniciato un cuscino, un lenzuolo e una trapunta logori, li ha scarabocchiati con la matita e li ha spruzzati con la vernice in uno stile che ricorda l’espressionismo astratto. Queste lenzuola, sei dice, erano di Rauschenberg, e l’opera è quindi personale come una sorta di autoritratto”.
Su quest’opera il Moma offre audio e video di approfondimento e immagini esplorabili nella sezione Moma Learning.
Sempre nel sito del Moma, si vedano:
Robert Rauschenberg, Rebus, 1955
Jasper Johns, Target with Four Faces, 1955
Jasper Johns, Map, 1961
⌊Attività obbligatoria⌉
Nella Collezione on line del Guggenheim Museum di New York, si possono ingrandire le riproduzioni delle seguenti opere, leggendo le schede relative (si può usare la funzione Traduci in italiano):
Claes Oldenburg, Soft Pay-Telephone, 1963
Roy Lichtenstein, In, 1962
Roy Lichtenstein, Grrrrrrrrrrr!, 1965
George Segal, The Costume Party, 1965-72
Andy Warhol, Orange Disaster #5, 1965
⌊Attività obbligatoria⌉
Il Museo Andy Warhol di Pittsburgh conserva una collezione di opere e materiali sull’artista, offrendo una cronologia della vita ricca di foto e documenti. Una sezione è dedicata alla serie di Time Capsule, le scatole di cartone dove l’artista racchiudeva carte, inviti, oggetti, gadget, sostenendo che “All’inizio di ogni mese dovresti prendere una scatola di cartone, ficcarci dentro tutto e chiuderla quando scade il mese. Poi dovresti metterci la data e spedirla nel New Jersey. Bisognerebbe conservarne le tracce, ma se non ci riesci e la perdi, è meglio – una cosa in meno a cui pensare” (Filosofia di Andy Warhol da A a B e viceversa, 1975, tr. it. C. Medici, Abscondita 2009).
⌊Attività facoltativa⌉
Un artista statunitense che ha utilizzato le pratiche del collage, dell’assemblage, della combinazione di oggetti e materiali fin dagli anni Trenta, è stato Joseph Cornell (1903-1972), ammirato sia da Rauschenberg sia da Warhol.
La collezione Peggy Guggenheim di Venezia conserva alcune delle sue scatole (shadow-boxes), in cui oggetti trovati, memorabilia, frammenti di testi e mappe, costruiscono degli insiemi esplorabili e giocabili (alcune di queste scatole si ispirano alle slot-machine).
⌊Attività obbligatoria⌉
In Europa, intanto il critico Pierre Restany usava il termine Nouveau Réalisme per indicare artisti che assemblavano oggetti e materiali, attingendo dalla vita quotidiana.
Fra di essi Mimmo Rotella, Daniel Spoerri, Arman, Yves Klein.
Nel sito del Museo Guggenheim di New York, una pagina “Nouveau Réalisme” raccoglie una selezione di opere.