Giotto e Dante furono contemporanei e concittadini, e diversi sono i punti di contatto tra le storie e il linguaggio della Divina Commedia e lo stile delle opere di Giotto. Celebre è il commento che Dante fece del pittore nell’XI canto dell’Inferno:
Credette Cimabue ne la pittura
tener lo campo, e ora ha Giotto il grido,
sì che la fama di colui è scura.
che trovi qui, nel portale dedicato a Dante.
Una leggenda vuole che Cimabue incontrò casualmente Giotto fanciullo in campagna mentre disegnava una pecora su una pietra. Il maestro rimase colpito dal realismo del disegno e prese Giotto con sé a bottega. In questa scheda di Giunti Scuola si parla anche della mimesis nella rappresentazione letteraria e iconografica di Giotto e Dante.
(immagine del manoscritto della Divina Commedia conservato alla Biblioteca Laurenziana di Firenze).