La Madonna del Magnificat (1483 c.) è un’opera che ci parla di una parte importante della committenza botticelliana, quella di nobili e signori che chiedevano opere di formato tondo soprattutto in occasione di matrimoni e nascite. Da qui il riferimento alla preghiera di Maria, il Magnificat, che “magnifica il Signore” quando si reca in visita dalla cugina Elisabetta che aspettava un bambino. (Qui una versione cantata da Mina).
Nella scheda degli Uffizi, dove la tavola è conservata, si portano all’attenzione dei lettori i dettagli relativi alle fogge di acconciature e abiti del tempo; un elemento di contemporaneità, pur nella sacralità della scena, a cui i fiorentini erano abituati per averli visti in altre opere d’arte. Sai trovare un altro esempio, possibilmente nella produzione botticelliana?
La primavera (1477-82 c.) è una delle opere più note, eppure enigmatiche, di Botticelli. Molte pagine sono state scritte dagli studiosi (tra cui Warburg e Gombrich) sulle possibili sue interpretazioni all’interno del contesto in cui è nata, l’accademia neoplatonica di Marsilio Ficino. Questo video presenta due teorie; schematizza il significato dei personaggi e cercane almeno un’altra, anche nei manuali, indicando la fonte.
Dopo la congiura dei Pazzi (1478), Botticelli viene mandato da Lorenzo de Medici a Roma da papa Sisto IV, oppositore della famiglia medicea, come atto diplomatico distensivo: lavorare alla decorazione delle pareti laterali della Cappella sistina insieme ad altri importanti artisti del suo tempo (Perugino, Signorelli, Ghirlandaio). Botticelli realizza tre riquadri sulla vita di Mosè, i cui episodi salienti corrono paralleli alla vita di Cristo sulla parete di fronte. Attraverso la visita virtuale della cappella, rintraccia la Punizione dei ribelli nella fasce laterali. Quale tema è rappresentato? Che rapporto c’è con il riquadro sulla parete opposta, la Consegna delle chiavi di Perugino?
La Nascita di Venere, 1485 c., è l’altro capolavoro, con la Primavera, conservato agli Uffizi. Nella scheda dell’opera si fa riferimento alle Veneri pudiche, un tipo di Venere presente anche nelle collezioni medicee. Si nota però che l’interesse per l’antichità in Botticelli non ha il gusto analitico, antiquario dei suoi predecessori (Brunelleschi, Donatello, Mantegna). Alla luce di quanto studiato per la figura di Venere ne La primavera, si può applicare una lettura neoplatonica anche a quest’opera?
La Natività mistica del 1500-01 è un esempio della crisi spirituale che Botticelli vive dopo i drammatici eventi che hanno scosso Firenze: la morte di Lorenzo il Magnifico, la cacciata dei Medici, l’ascesa e poi la condanna al rogo del frate domenicano Girolamo Savonarola. L’iscrizione in alto, in greco, parla de “i torbidi d’Italia”, riferendosi anche all’invasione francese guidata da Carlo VIII. In questa pagina della National Gallery di Londra, che conserva il dipinto, si fa riferimento a un testo biblico ‘conclusivo’, il Book of Revelation; a quale testo corrisponde in italiano?
Guardando l’opera, elementi come le proporzioni anti naturalistiche e lo spazio organizzato in fasce verticali sono il segnale di un cambio di stile, più arcaico e portatore di maggiore inquietudine. Sai usare un lessico adeguato per parlare di questi aspetti? Scrivili, anche in forma di hashtag (#).