⌊Attività obbligatoria⌉
Il termine “Realismo magico” fu usato dal critico d’arte tedesco Franz Roh per definire un genere e uno stile che – dopo la stagione delle avanguardie storiche – si rivolse di nuovo alla pittura da cavalletto, a soggetti riconoscibili: nature morte, figure, paesi, scene d’interni erano rappresentati con una precisione mimetica da cui emanava un effetto di sospensione, di mistero. È un’atmosfera che attraversa molte opere degli anni Venti e Trenta, di artisti e artiste diversi per formazione e contesto, e che si ritrova anche nella produzione letteraria, per esempio dello scrittore Massimo Bontempelli (in particolare nel racconto “strambissimo e quasi incredibile” dal titolo La scacchiera davanti allo specchio, 1922).
Per ragionare sulle caratteristiche del “Realismo magico”, studenti e studentesse trovano sulla piattaforma Moodle Sapienza un’attività da svolgere insieme o in autonomia.