Informale. Musei da manuale

⌊Attività obbligatoria⌉

Una serie di opere di Jean Fautrier degli anni Quaranta, di cui molte conservate nel Muséé d’art moderne de la Ville de Paris, sono visibili a questo indirizzo, nello slide show in fondo pagina.

La collezione Peggy Guggenheim di Venezia riproduce e commenta le opere di Jean Dubuffet conservate; fra queste vanno visionate le seguenti:
Ritratto del soldato Lucien Geominne, 1950
Brunetta dal volto carnoso, 1951


Sempre nella collezione Peggy Guggenheim di Venezia sono conservate importanti opere di Jackson Pollock, a cui la collezionista americana allestì nel 1943 la prima mostra personale. Fra le opere riprodotte e commentate, vanno visionate:
Occhi nel caldo, 1946
Alchimia, 1947
Foresta incantata, 1947

Dell’artista americano di origine olandese Willem de Kooning, si vedano:
Soffitta, 1949 (dal sito del Metropolitan Museum di New York)
Woman I, 1950-52 (dal sito del Moma di New York)

Di Franz Kline, in relazione anche con l’arte giapponese, i veda l’opera pubblicata nel sito della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia:
Franz Kline, Senza titolo, 1951


Il sito della fondazione Alberto Burri mette a disposizione informazioni sulle collezioni conservate a Palazzo Albizzini di Città di Castello e negli Ex-Seccatoi del tabacco.
A questo indirizzo una galleria fotografica.

Sulla figura di Emilio Vedova, artista veneziano di area informale, si può vedere il documentario Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio (2019)

Le opere di Lucio Fontana conservate al Museo del Novecento di Milano sono riprodotte nella piattaforma Google Arts & Culture.


Il MOCA (Museum of Contemporary Art of Los Angeles) raccoglie in una pagina una serie di opere degli anni Cinquanta dell’artista spagnolo Antoni Tàpies, esponente dell’informale con i suoi quadri materici, su cui spesso lascia tracce a calce, croci, graffi, segni enigmatici.


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