Gauguin _ Van Gogh. Applied Game

⌊Attività obbligatoria⌉

Il concetto di esotismo è spesso legato alla figura di Paul Gauguin e agli scritti dell’amico etnografo e critico Victor Segalen, a cui si deve il termine “esota”:.
Esota – spiega Annemarie Sauzeau Boetti – indica la condizione di chi “è condannato al nomadismo, la terra desiderata si delinea come un miraggio, poi scompare per risorgere altrove, e non è escluso che non possa ritornare al punto di partenza”.
Gauguin, negli ultimi giorni polinesiani, ebbe vicino un quadretto che raffigurava un villaggio bretone sotto la neve: in un ribaltamento di prospettive, l’orizzonte esotico era per un momento la Bretagna.
Sulla difficoltà di definire in modo univoco questo termine così importante per l’arte fra Ottocento e Novecento, studenti e studentesse trovano sulla piattaforma Moodle Sapienza un applied game in corrispondenza di questa Unità didattica.

⌊Attività facoltativa⌉

Da alcuni anni, il ricercatore Lev Manovich esplora i fenomeni culturali facendo uso di strumenti di analisi statistica basati su grandi quantità di dati (big data). Per esempio, ha raccolto migliaia di selfie postati su Instagram in un dato intervallo di tempo in modo che possano essere riorganizzati attraverso parole-chiave, filtri, criteri utili a ricerche mirate.
Nel 2011, ha lavorato sull’esplorazione di insiemi di dati visivi relativi a gruppi di immagini: come esempio ha usato due nuclei di opere di Van Gogh (i dipinti realizzati a Parigi fra il 1886 e il 888 e quelli eseguiti ad Arles, in Provenza, durante il 1888, fino all’incidente dell’orecchio).
I dati immessi nel computer – riguardanti la saturazione e la brillantezza cromatica di ciascun dipinto – erano poi visualizzati in uno “spazio”, in modo che le differenze visive corrispondessero a distanze spaziali, e le affinità a vicinanze.
Qui le informazioni su questa ricerca, che rientra in una disciplina chiamata “Digital Art History”:
approcci e strumenti che implicano la statistica, l’analisi dei big data, l’Intelligenza artificiale, sono usati nell’analisi di manufatti e situazioni storico-artistiche da gruppi di ricerca composti da storici dell’arte, informatici, data scientists.

 

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