Futurismo. Quadri nei libri

 

⌊Attività facoltativa⌉

Un libro del 1994 dello scrittore inglese Ian McDonald, “autore anomalo della nuova fantascienza contesa fra cyberpunk e cultura pop”, segue il protagonista Ethan Ring, ricercatore di computer grafica, e i suoi amici, studenti di arte e design, in una trama di vicende complesse che mescolano culture orientali, Kabbalah e manipolazione di immagini digitali.
A un certo punto della storia, viene attivato un dispositivo di realtà virtuale immersiva in cui è stato immesso lo stile di Boccioni: chi esplora questa realtà virtuale prova sensazioni di velocità, movimento vorticoso, vede gli oggetti dilatarsi ed espandersi nello spazio seguendo linee di forza; insomma, pare di leggere alcune frasi dei manifesti futuristi e vedere descritte opere pittoriche e scultoree di Boccioni.
Nel libro di McDonald – che evidentemente conosce le fonti relative al Futurismo e le usa nella sua storia di finzione – questa realtà virtuale immersiva prende il nome di Boccioni-verso, un universo ricostruito nel segno dell’artista futurista. 

 

Piani e colonne di un colore abbacinante, curve, angoli, il tutto collegato da veloci e scattanti linee di forza. La sensazione di velocità che provò appena si mosse sul pavimento di cemento lo fece barcollare. Compressori d’aria, apparecchi di saldatura, attrezzi meccanici e generatori portatili diventavano vortici vibranti di movimento. Riusciva a vedere l’energia in essi contenuta come un flusso impetuoso di immagini, come un’azione dipendente dal tempo compressa in una statica atemporalità. Una bottiglia gettata via si dilatava in piani e spirali di energia immagazzinata, un giornale accartocciato diventava una vorticosa concatenazione di informazioni e vertigini.


– Cos’è questo? – chiese lui, cercando stabilità, cercando Luka, vedendo solo macchie cinetiche.

– Il Boccioni-verso. 
La voce di lei era un ancoraggio profondo e rassicurante in quella turbinosa instabilità.


– Umberto Boccioni: decano dei pittori futuristi italiani, 1882-1916; ossessionato dall’industria, dall’energia, dalla velocità e dall’aggressività.

Questo posto è perfetto per lui. “La città si alza!” Non senti l’odore del testosterone? Sarebbe diventato un grande fascista se una mattina, a Verona, non fosse caduto da cavallo e non fosse morto prematuramente per la botta alla testa.
Il più piccolo movimento del campo gli faceva scorrere davanti agli occhi linee di energia colorata.

 

Ian McDonald, Forbici vince carta vince pietra (Scissors Cut Paper Wrap Stone, 1994), tr. it. A. Caronia, Einaudi 1997


 

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