⌊Attività obbligatoria⌉
Nel famoso Colpisci i bianchi con il cuneo rosso di El Lissitzky (1890-1941), leggiamo lo spazio avendo avuto esperienza di oggetti appuntiti e di quello che possono provocare. Così una campitura di colore in un dipinto astratto ci pare più pesante se posta nella parte bassa; e uno strappo o una cucitura sulla tela possono sembrarci “dolorosi”.
Se siamo predisposti per l’ortogonalità, siamo sensibili anche alla sua sovversione. Un quadrato poggiato su un lato ci trasmette un senso di quiete. Se lo ruotiamo su uno spigolo, ecco un’immagine dinamica e instabile. Sotto una percezione così semplice sono appunto in atto meccanismi diversi: la sensibilità biologica per l’ortogonalità, la capacità di attribuire significati, l’esperienza di oggetti che poggiano o che cadono. Psicologicamente ci figuriamo sempre una base, un basso, un orizzonte, e siamo sensibili alle inclinazioni e alle pendenze proprio perché compromettono questa stabilità.
Il costruttivismo russo introdusse nelle composizioni fortissimi tagli obliqui, sia nella grafica che nelle foto: quelle di Aleksandr Rodčenko (1891-1956) presentano sempre un punto di vista inatteso (specie per l’epoca), complici anche le nuove tecnologie.
Riccardo Falcinelli, Critica portatile al visual design, Einaudi, Torino 2014, p. 194