⌊Attività obbligatoria⌉
Arte come musica: l’incontro tra Vasilij Kandinskij e Arnold Schönberg è un articolo di Federico Giannini (“Finestre sull’arte” 2016) che ripercorre i rapporti fra il pittore russo e il compositore austriaco, testimoniati da un fitto scambio di lettere sulle rispettive ricerche su nuove armonie e configurazioni di forme, colori e suoni.
Sul Quadrato nero di Malevic, esposto alla mostra del 1915-16 a Pietrogrado (ora San Pietroburgo) si può leggere l’articolo di Luigi Bonfante, Il quadrato nero che azzerava l’arte (“Doppiozero”, dicembre 2015)
⌊Attività consigliata⌉
Il testo di Giuseppe Di Giacomo, Icona e arte astratta. La questione dell’immagine tra presentazione e rappresentazione (Centro Internazionale Studi di Estetica, 55, 1999) offre una analisi dell’astrattismo da un punto di vista filosofico (“l’arte astratta fa appello all’occhio spirituale, ossia allo sguardo, e ciò comporta il rifiuto della tradizionale distinzione soggetto-oggetto”)
Di questo si può leggere un capitolo a scelta fra:
Kandinskij: astrazione e misticismo (pp. 35-48)
Malevic: il Niente liberato e lo zero delle forme (pp. 49-60)
Mondrian: la composizione della totalità (pp. 63-75)
Klee: la genesi delle forme come ‘preistoria del visibile’ (pp. 77-85)
⌊Attività facoltativa⌉
Una lettura complessa dei molteplici aspetti dell’opera di Paul Klee è offerta dal saggio di Paolo Fabbri, La sfinge incompresa di Paul Klee. Sphinxartig di Klee (2001), che si concentra sull’analisi dell’acquerello Come una sfinge, del 1919.
⌊Attività facoltativa⌉
Sulla storia della Società Teosofica, si può consultare questo articolo sul sito del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni), in particolare la parte che riguarda l’influsso della teosofia sugli artisti fra Ottocento e Novecento, di cui si riporta qualche passo:
numerosi artisti, di correnti e stili diversi, si sono interessati alle idee della Società Teosofica, e alcuni ne hanno fatto parte. Madame Blavatsky, anch’essa pittrice dilettante, si preoccupa di fare realizzare ritratti dei Maestri dall’artista tedesco Hermann Schmiechen (1855-1925) e, negli ultimi anni della sua vita, stringe amicizia con il pittore inglese Reginald Willoughby Machell (1854-1927), il quale realizza alcuni dipinti per illustrare la dottrina teosofica – tra cui il famoso The Path (1895) – e aderisce poi alla branca americana di Katherine Tingley (1847-1929), animando una scuola d’arte nella colonia teosofica californiana di Lomaland. La Blavatsky non ha un particolare interesse per le avanguardie artistiche e predilige un’arte piuttosto convenzionale, ma le sue idee sull’estetica, le forme e i colori – poi approfondite dalla Besant e da Leadbeater – ispirano numerosi artisti.
Decisiva è in particolare l’influenza della Teosofia sulla corrente europea chiamata – con un’etichetta peraltro oggi controversa – simbolismo. Uno dei maggiori pittori simbolisti belgi, Jean Delville (1867-1952), è per diversi anni il principale dirigente della Società Teosofica nel suo Paese.
In Francia l’influsso teosofico si fa sentire sul gruppo detto dei Nabis e in particolare su Paul Sérusier (1864-1927). In diversi Paesi europei i fondatori delle sezioni locali della Società Teosofica sono pittori simbolisti: in Polonia, Kazimierz Stabrowski (1869-1929) – il quale trasmette una serie di idee e nozioni teosofiche al suo allievo di genio, il pittore lituano Mikalojus Konstantinas Čiurlionis (1875-1911), che peraltro non aderirà mai alla Società Teosofica –; in Bulgaria Nikolai Rainov (1889-1954); in Irlanda, George William Russell (1867-1935), noto con lo pseudonimo di “A.E.” anche come poeta e scrittore. S’interessano alla Teosofia anche i futuristi: uno dei primi futuristi italiani, Arnaldo Ginanni Corradini, “Ginna” (1890-1982), è iscritto alla Società Teosofica, e Giacomo Balla (1871-1959) frequenta riunioni teosofiche a Roma. Su tutti questi artisti è importante l’influenza anche dello scrittore francese Édouard Schuré (1841-1929), autore del celebre I grandi iniziati (1889) e membro della Società Teosofica, che abbandonerà poi per l’Antroposofia.Gli studi si sono però concentrati soprattutto sul ruolo della Teosofia nella nascita dell’arte astratta, analizzando le influenze della Società Teosofica su artisti come Kandinsky, il ceco František Kupka (1871-1957) e il russo Kazimir Malevič (1879-1935), mentre solo la critica recente ha riscoperto il ruolo nelle origini dell’astrattismo della svedese Hilma af Klint (1862-1944), anche lei passata dalla Società Teosofica all’Antroposofia.