«Ciao ragazzi! Benvenuti ad Art Attack! Questo è il programma che vi farà scoprire che non bisogna essere dei grandi artisti per fare dell’arte, e allora andiamo subito all’attacco!».
Con questa indimenticabile frase, Giovanni Muciaccia apriva ogni puntata di Art Attack, il programma televisivo per ragazzi andato in onda sulle reti Rai e Disney dal 1998 al 2011 e poi ripreso nel 2011 fino al 2014. La trasmissione ha forgiato generazioni di “piccoli artisti” e provetti bricoleur a colpi di colla vinilica, carta di giornale, pennarelli e forbici dalla punta arrotondata. In anni in cui YouTube era ancora agli esordi e la parola tutorial non esisteva, Art Attack incoraggiava i piccoli alla creatività e alla sperimentazione. Infatti, in poco più di 30 minuti mostrava come trasformare dei semplici oggetti quotidiani (porte, sedie, astucci ecc.) in meravigliosi artwork, veri e propri «Attacchi d’arte», come recitava il jingle.
Quella di Art Attack, come ha spiegato il popolarissimo conduttore della versione italiana in un incontro al Macro Asilo di Roma il 14 marzo, è stata anche la storia di uno straordinario successo televisivo di comunicazione e didattica dell’arte.
Il format è nato in Inghilterra nel 1998 dalla mente geniale di Neil Buchanan, protagonista della famosa rubrica “Attacchi d’arte dall’alto”, in cui disponeva sul pavimento degli oggetti per creare delle immagini, visibili dall’alto. Art Attack si è poi diffuso in circa trenta paesi del mondo, dall’Europa all’America Latina fino al Sud-Est asiatico. Il motivo di questo travolgente successo va ricercato nell’altissima qualità dei contenuti, nell’attenzione per ogni singolo dettaglio degli artwork proposti e per la ricerca di una telegenia assoluta, in termini di inquadrature e montaggio. Lo spettatore doveva infatti essere invogliato a replicare a casa ciò che aveva visto in TV. L’Italia fu capofila per gli ascolti soprattutto grazie alla grande bravura e alle doti comunicative di Giovanni Muciaccia, che ha una formazione teatrale.
Come dimostrano l’affetto del pubblico durante gli incontri e i numerosi fanclub sui social network, Art Attack rimane fra i ricordi d’infanzia più felici di molti ragazzi nati fra gli anni Ottanta e Duemila e Giovanni Muciaccia l’insostituibile promotore di un modo educato ed intelligente di fare pedagogia dell’arte in televisione.
P.S. Nel 2015 per DeAKids, Mucciaccia ha ideato e condotto XMakers, il primo programma di alfabetizzazione tecnologica rivolto ai ragazzi, in cui realizzava oggetti e giochi con la stampante 3D.
Julie Pezzali