⌊Attività obbligatoria⌉
“Una persona che opera in un sistema di regole vede all’improvviso che c’è un altro modo di procedere e prende in pugno la situazione; e qualcun altro, o molti altri, scelgono di considerare questa mossa aberrante non già come un errore o un’azione scorretta, ma come il germe di un nuovo gioco con un proprio sistema di regole”. Questa frase, tratta dalle prime pagine del libro in programma di Varnedoe, Una squisita indifferenza, introduce al complesso momento storico a cavallo fra XIX e XX secolo.
Prima delle avanguardie propriamente dette, susseguitesi all’inizio Novecento, il panorama artistico europeo era stato attraversato da episodi di rifiuto delle Accademie, da ricerche di altri assetti formali, esplorati con lo scopo di rivitalizzare canoni e convenzioni espressive, da montaggi, adattamenti, spostamenti del punto di vista.
Un fenomeno importante nelle trasformazioni di questo periodo è quelle delle così dette Secessioni, distacchi di gruppi di artisti dalle istituzioni delle proprie città per dare vita a organizzazioni indipendenti nelle scelte stilistiche e iconografiche, nelle forma di finanziamento e produzione.
La Secessione viennese risale al 1897 e riunisce pittori, architetti, grafici, fra cui Gustav Klimt, Otto Wagner, Joseph Hoffmann, Koloman Moser, pubblica la rivista “Ver Sacrum”, diffonde i lavori di innovatori stranieri come Toulouse-Lautrec, Gauguin, Segantini, Vallotton, Mackintosh, pone attenzione al dialogo fra arte, artigianato, comunicazione.
La Secessione di Berlino del 1898 ha fra le sue origini un episodio di qualche anno prima: la chiusura da parte delle autorità di una mostra di opere del norvegese Edvard Munch ritenute approssimative e scandalose.
Il sito del Leopold Museum di Vienna introduce ai capolavori di Gustav Klimt e di Egon Schiele con una visita virtuale all’esibizione Vienna 1900. Birth of Modernism e offre una selezione di riproduzioni commentate alla pagina Highlights.
La scheda dettagliata dell’Urlo di Munch (1893) è a questa pagina del Nasjonalmuseet di Oslo; lo stesso museo mette a disposizione le riproduzioni di dipinti, disegni e incisioni dell’artista norvegese.