⌊Attività obbligatoria⌉
L’artista Mark Rothko (1903-1970) e il regista Michelangelo Antonioni (1912 – 2007) si conobbero a New York nel 1962; pochi mesi prima il regista aveva visitato una mostra del pittore a Roma e gli aveva scritto una lettera, in cui esprimeva apprezzamento per i quadri “fatti di niente, ossia di solo colore” e sentiva la vicinanza fra i rispettivi lavori.
Nel primo film a colori di Antonioni, Il deserto rosso (1964) sono state sottolineate le risonanze fra le ricerche di Rothko, in cui la luce sembra dilatarsi e venire “da sotto il colore”, e la realizzazione del film, per il quale il regista ha indagato profondamente la psico-fisiologia delle tinte, sia degli interni che del paesaggio.
Inizialmente il film doveva intitolarsi Celeste e verde (ricordiamo che molti dei titoli dei quadri di Rothko riportano i nomi dei colori di cui sono fatti, per esempio Red, Brown and Black, 1958; Orange, Red, Yellow, 1961).
A questo indirizzo, un estratto del film prima e dopo il restauro (Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale).