⌊Attività obbligatoria⌉
Lo scrittore toscano Renato Fucini (1843-1921) conobbe molti degli artisti macchiaioli, fra cui Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e il critico Diego Martelli e condivise lo sguardo sulla natura, sulla campagna, sulla vita contadina, oltre agli ideali patriottici risorgimentali.
Anche i titoli delle sue raccolte di novelle riflettono questi interessi: All’aria aperta. Scene e macchiette della campagna toscana (1897), o Foglie al vento in cui ripercorre la sua vita e ricorda:
Ho in mente che fino da quei giorni lontani cominciò a svilupparsi in me, innato e fecondo, il sentimento della natura, quel sentimento per il quale io non ho mai conosciuto la noia. Un filo d’erba mosso dal vento, un ragno faticante intorno alla sua tela, come il frastuono d’una burrasca infuocata o il silenzioso fioccare della neve erano buoni a distrarmi allora dai miei più giocondi passatempi, come sono buoni ora a farmi dimenticare i più gravi affanni della vita.
Nella raccolta Le veglie di Neri (1876-1885) spicca il testo dal titolo Spaccapietre, vicino, per intensità realistica, anche a Courbet
Quando il sole piomba infocato sulle groppe stridenti delle cicale, e il ramarro, celere come l’ombra d’una rondine, attraversa a coda ritta la via; o nel tempo che la bufera arriccia e spolvera all’aria l’acqua delle grondaie ficcandoti nell’ossa il freddo e la noia, lo spaccapietre è al suo posto. Un mazzo di frasche legate a ventaglio in cima d’un palo lo difende dal sole nell’estate; un povero ombrello rizzato fra due pietre e piegato dalla parte del vento, lo ripara dalla pioggia nell’inverno. Il barrocciaio che la mattina passa scacciando con una frasca i tafani di sotto alla pancia del mulo trafelato, gli dà il buon giorno; il contadino, tornando la sera fradicio e intirizzito dai campi, gli augura la buona notte. E all’ombra di quelle frasche o sotto il riparo di quell’ombrello, seduto sopra una pietra bassa e quadrata, consuma le sue lunghe giornate, finché la massa di macigni che la mattina stava alla sua sinistra non è passata all’altra parte, ridotta dal suo pesante martello in minuti frantumi di breccia acuta e tagliente.
Le citazioni sono tratte dall’edizione digitale delle opere di Fucini reperibile su Liber Liber.