Musei da manuale: le case di Moreau e Monet raccontano i due artisti accogliendo i visitatori anche in modalità virtuale.
Dentro e fuori, interno ed esterno, oscurità e luminosità, regime notturno e regime diurno delle immagini, visione e percezione, racconto mitico e realtà flagrante: sono le polarità che – almeno in apparenza – dirigono l’indole e la ricerca di due massimi artisti francesi dell’Ottocento, Gustave Moreau e Claude Monet.
Interprete del Simbolismo il primo, il più anziano Moreau (1826-1898), e caposcuola dell’Impressionismo il secondo, il più giovane e longevo Monet (1840-1926).
Le loro case – diventate entrambe musei visitabili – spiegano da sole, avvolgendo il visitatore nei loro spazi, la poetica, il gusto, l’ossessione di questi due artisti.
La casa di Moreau, allestita all’insegna della claustrofilia, dell’accumulo, dell’assemblage, della citazione, è visitabile anche in modalità virtuale all’indirizzo Musée National Gustave Moreau
La casa di Monet a Giverny (Normandia), circondata da un giardino curato dall’artista perché somigliasse ai quadri che voleva dipingere, accoglie chi entra con pareti costellate di stampe giapponesi e dipinte con colori primari – l’azzurro e il giallo – grazie ai quali Monet poteva osservare il mutamento degli effetti cromatici e luminosi sulle cose e sui suoi ospiti. Al pari della casa parigina di Moreau, anche questa dimora d’artista, che intreccia la passione per la natura con uno spirito da laboratorio, è visitabile anche virtualmente all’indirizzo Fondation Monet
Ecco di seguito delle immagini delle due case a confronto: nei rispettivi siti si possono navigare in diverse direzioni, soffermandosi sui dipinti appesi alle pareti, sul mobilio, sugli oggetti d’arredo e collezionismo.