Preraffaelliti. Quadri nei libri

 

⌊Attività obbligatoria⌉

La presenza dei Preraffaelliti nella letteratura è intensa; il termine indica uno stile, una eleganza ricercata, l’attenzione all’aspetto estetico della vita. Ecco una selezione di pagine in cui sono citati gli artisti del movimento:

  • Gabriele d’Annunzio, Il Piacere, 1889 (ed. Mondadori 1990)

Portava un abito d’uno strano color di ruggine, d’un color di croco, disfatto, indefinibile, d’uno di quei colori cosiddetti estetici che si trovano ne’ quadri del divino Autunno, in quelli dei Primitivi, e in quelli di Dante Gabriel Rossetti.

 

  • Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, 1890 (The Picture of Dorian Gray, tr. it. R. Calzini, Mondadori 1998)

Una domenica piovosa, un tipo preraffaellita in impermeabile, un cerchio di visi pallidi e malaticci sotto un tetto accidentato d’ombrelli gocciolanti, e una frase meravigliosa gettata al vento da una voce acuta acuta, isterica – ciò è bellissimo, nel suo genere, molto impressionante.

  • Antonia S. Byatt, L’angelo coniugale, in Angeli e insetti, 1992 (The Conjugal Angel, in Angels and Insects, tr. it. A. Nadotti e F. Galluzzi, Einaudi 1994)

Le sedute, e non solo in casa della signora Jesse, si aprivano di frequente con poetiche evocazioni di coloro che non erano più. La Damigella benedetta di Dante Gabriel Rossetti era uno dei brani favoriti.


  • Marisa Volpi, storica dell’arte e scrittrice ha dedicato tre racconti ad altrettanti protagonisti di questo gruppo, raccolti nel libro Fuoco inglese. Burne-Jones, Rossetti, Morris. Tre artisti dell’era vittoriana (medusa edizioni 2001). Ecco un brano dal racconto L’intrepido William Morris:

    Lavorare a contatto con Rossetti trasfigura perfino lo squallore delle strade e del clima invernale di Londra, gli sembra di vivere in una perenne estate piena di sole e d’azzurro. E lo dice con esaltazione a tutti gli amici.
    Tra i tre è Gabriel ad assumere il ruolo di capofila, non solo per l’età, la vocazione e l’aura che lo circonda, ma anche per l’aleggiare della presenza del padre, da poco scomparso, l’ex carbonaro fuggito dall’Italia, dantista insigne e bizzarro, le cui carte, i cui libri editi e inediti riempiono la testa e il cuore del figlio. E la casa di quella famiglia di donne, che visiteranno intimiditi solo poche volte, affascina i ragazzi.
    Morris cade anche lui in adorazione di Rossetti, che ogni giorno va a trovarli nello studio comune di Lion Square.


⌊Torna all’homepage⌉