Martedì 31 gennaio 2023, al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Sapienza Università di Roma (Palazzo del Rettorato), si presenta il libro e il progetto dal titolo 26 lettere dal confine. Un gioco, un laboratorio, un lessico, a cura di Antonella Sbrilli, Maria Grazia Tolomeo, Vittoria Agrò, con la guida artistica diPietro Ruffo,la partecipazione di studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Roma e dell’Università Sapienza e la collaborazione di Maria Laura Cavaliere.
All’incontro partecipano: Elena Giulia Rossi, dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Irene Baldriga e Gianfranco Crupi della Sapienza Università di Roma, Giacomo Isidori, storico dell’arte esperto di gioco.
Di che si tratta
26 lettere dal confine. Un gioco, un laboratorio, un lessico è il risultato editoriale di un progetto collaborativo che ha avuto come scopo l’allestimento di un lessico immaginario sul tema del confine. Le 26 lettere richiamate nel titolo, oltre a riferirsi a quelle dell’alfabeto, sono intese anche come altrettanti messaggi inviati dai partecipanti in forma di voci enciclopediche: connesse fra di loro con rimandi reciproci, creano un mondo inventato e coerente fatto di isole, di flora e fauna, di storie. Ispirandosi a queste voci – con la guida dall’artista Pietro Ruffo, esperto di atlanti, cartografie e scritture – un gruppo selezionato di studenti e studentesse ha realizzato 26 opere grafiche rappresentative di ciascuna lettera.
L’antefatto
Nella sua struttura e nelle sue regole, il gioco si ispira alle comunità “lexicon”, nate per creare enciclopedie fittizie su argomenti paralleli (fantasy, distopie, storie alternative): ogni partecipante ha la possibilità di scrivere delle voci, che contengono a loro volta altri termini da definire. Gli altri giocatori sono tenuti a scrivere le definizioni mancanti: al termine del gioco, tutte le voci redatte possono costituire la base di una narrazione, di un atlante, di una plancia di gioco, di un libro da manipolare, di un abecedario, di un album.
Il laboratorio
26 lettere dal confine si è svolto nel 2019 presso il Macro Asilo e lo studio dell’artista Pietro Ruffo a san Lorenzo, con incontri dal vivo e sul web.
Nell’atelier dell’artista, la parola confine era visualizzata e ribaltata nei suoi planisferi e mappamondi con popoli in cammino, nelle carte celesti costellate di figure mitologiche metamorfiche, e poi nei racconti delle sue pratiche artistiche attuate in diverse parti del globo, sempre con l’idea di “un mondo interconnesso che trionfa sui confini geografici e culturali”.
Il libro
Uno degli esiti del gioco-laboratorio è questo libro-album, edito da Bernacca Immagine, composto da una selezione di 26 voci del lessico arricchite da altrettanti disegni, ispirati ad esse. Partite in origine come capilettera, le immagini hanno presto superato il confine della vignetta, tanto da arrivare a occupare uno spazio indipendente e parallelo a ciascuna voce.
Gli sviluppi
Confine continua a essere una parola al centro del lessico corrente, con tante accezioni diverse che si riflettono sulla vita di tutti.
Gioco continua a essere un termine e una pratica efficace di interazione e scambio e il gioco del lessico può essere applicato in altri contesti e comunità di formazione ed espressione creativa: un esempio – collegato al progetto Paesaggi di confine – è illustrato durante la presentazione.
Tutte le voci scritte durante il laboratorio – da Alloppo a Zoo prospettico – con i reciproci rimandi ipertestuali, sono reperibili nel sito www.26letteredalconfine.com
immagini: courtesy Vittoria Agrò, Pietro Ruffo